
Guanti da lavoro: qual è la scelta giusta? (guida aggiornata)
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Lavorare in sicurezza non è solo un obbligo: è il modo più efficace per evitare infortuni a mani e avambracci. La scelta dei guanti da lavoro parte sempre da una valutazione dei rischi (mansione, ambiente, sostanze, temperatura) e dalla lettura corretta delle norme.
Cosa dice la legge (aggiornato)
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Datori di lavoro e lavoratori: uso dei DPI regolato dalla Direttiva 89/656/CEE (in Italia: D.Lgs. 81/2008).
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Marcatura CE dei DPI: l’ex Direttiva 89/686/CEE è stata sostituita dal Regolamento (UE) 2016/425 (oggi il riferimento principale per fabbricanti e venditori dei DPI).
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Categorie DPI:
I rischio minimo · II rischi intermedi · III rischi mortali/irreversibili (es. chimico/biologico, calore intenso, freddo estremo, elettrico). Molti guanti chimici sono Cat. III.
Norme principali per i guanti (panoramica pratica)
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EN ISO 21420 (ex EN 420): requisiti generali, taglie, ergonomia e destrezza.
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EN 388: rischi meccanici (abrasione, taglio, strappo, perforazione + eventuale impatti dorsale “P”). Include il taglio ISO 13997 con lettere A–F (F = protezione più alta).
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EN ISO 374 (A/B/C + “VIR”): chimici e microrganismi.
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Tipo A: ≥6 chimici a ≥30 min · Tipo B: ≥3 a ≥30 min · Tipo C: ≥1 a ≥10 min.
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Opzione VIR per protezione virus.
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EN 407: calore/fiamma (contatto, convettivo, radiante, schizzi metallo).
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EN 511: freddo (contatto/convettivo + permeabilità all’acqua).
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EN 12477: guanti per saldatura (Tipi A/B).
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EN 16350: proprietà elettrostatiche (ATEX/ESD).
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EN 60903: guanti isolanti elettrici (classe 00–4).
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EN 455: guanti medici monouso.
Suggerimento: chiedi sempre al fornitore la scheda tecnica con pittogrammi e livelli.
Come scegliere: partire dalla mansione (casi d’uso)
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Magazzino/assemblaggio → EN 388: antitaglio (A–F), antiabrasione; grip asciutto/oli.
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Lamiere, vetro, rottami → antitaglio C–F + rinforzi, polsino lungo.
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Chimico/lab/verniciatura → EN 374 Tipo A/B/C: scegli il materiale (vedi sotto) in base alla SDS e ai tempi di permeazione.
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Oil&Gas/manutenzione impianti → grip con oli, EN 16350 (ATEX) se richiesto, resistenza meccanica.
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Saldatura/lavori a caldo → EN 12477 + EN 407; pelle crosta/capuccini termici.
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Freddo outdoor/celle frigo → EN 511 (contatto/convettivo) + impermeabilità.
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Elettrico → EN 60903 (con prove periodiche) + sovraguanto meccanico.
Guida rapida ai materiali (pro & contro)
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Nitrile: ottimo contro oli/idrocarburi, buona meccanica; buona alternativa al lattice.
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Lattice: elastico e sensibile, ma allergie possibili; scarso per oli/solventi forti.
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Neoprene: buon compromesso su acidi e alcuni solventi.
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PVC: economico per oli/grasssi; meno flessibile al freddo.
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Butile: top contro chetoni/esteri (acetone, MEK).
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Viton®/FKM: eccellente con solventi molto aggressivi (costoso).
La resistenza chimica dipende dallo spessore e dal tempo di contatto. Controlla sempre le tabelle di permeazione.
Comfort, taglia e destrezza (usabilità = sicurezza)
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Destrezza: più è alta (secondo EN ISO 21420), più facilità nel manipolare pezzi piccoli.
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Taglia: guanti troppo stretti affaticano, troppo larghi scivolano. Coinvolgi l’utente nella scelta.
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Lunghezza: polsino corto vs manicotti (35–60 cm) per schizzi o immersioni parziali.
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Fodere: acrilico/Thinsulate per freddo; cotone per sudorazione; schiume/gel per antivibrazione (EN ISO 10819).
ESD, antistatico e ATEX
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Per ambienti con rischio d’innesco, preferisci guanti con EN 16350 (dissipazione elettrostatica).
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ESD è un sistema: abbina calzature, abbigliamento e messa a terra.
Manutenzione, stoccaggio e sostituzione
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Monouso chimico: usa e getta dopo contaminazioni significative.
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Riutilizzabili: lava/risciacqua secondo scheda; asciuga bene; evita raggi UV/calore diretto.
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Ispezione: prima d’uso verifica tagli, microfori, delaminazioni; sostituisci se danneggiati.
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Tracciabilità: per reparti critici, assegna guanti personali e registra i cambi.
Checklist veloce prima dell’ordine
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Rischi: meccanico / chimico / termico / freddo / elettrico / ATEX.
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Norma e livelli richiesti (EN 388 A–F, EN 374 Tipo A/B/C, EN 407/511/16350…).
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Materiale e spessore coerenti con la SDS.
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Taglia e lunghezza (polsino/manicotto).
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Grip (asciutto/oli), sensibilità e comodità.
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Piano di sostituzione e stoccaggio.
Qualora i guanti di protezione risultassero danneggiati è bene informare il datore di lavoro, che dovrà valutare, sostenuto dall’aiuto degli esperti, se è possibile riparare il dispositivo o se è necessario procedere alla sostituzione.